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10 marzo 2005

Terrorismo islamico: cellula fiorentina (Sorgane) chiuse indagini preliminari

TERRORISMO ISLAMICO

Cellula fiorentina
Chiuse indagini preliminari



FIRENZE, 9 MARZO 2005 - La procura della repubblica di Firenze ha chiuso le indagini preliminari sulla presunta cellula fiorentina di terroristi islamici al centro di una operazione che l'8 maggio scorso aveva portato all' arresto di cinque persone.

Si tratta dell'algerino Rachid Maamri, imam volontario della moschea di Sorgane, e dei tunisini Adel Abdallah, Nehdi Bukraa, Chokri Ragoubi e Hichem Godhbane, indagati in stato di detenzione per il reato di associazione sovversiva con finalita' di terrorismo internazionale.

Per lo stesso reato sono indagati a piede libero altre tre persone, che secondo la procura - le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto Francesco Fleury - avrebbero avuto all'interno del gruppo una posizione meno centrale.

Sia il tribunale del riesame che la Cassazione avevano confermato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per i cinque presunti terroristi islamici, ritenuti far parte di una cellula ''dormiente'' ma pronta a trasferirsi in Medio Oriente per colpire.

L'operazione della Digos che porto' all'arresto dei cinque presunti terroristi era scattata nella notte tra l'8 e il 9 maggio scorso. Secondo l'accusa avevano messo in piedi una cellula, denominata ''Ansar al Islam'', in fase di 'risveglio' inserita nella rete di organizzazioni ''appartenenti alla galassia del terrorismo religioso internazionale di tipo islamico''.


Nel corso dell'operazione vennero compiute numerose perquisizioni in Liguria e Toscana. In particolare per l'imam l'accusa e' quella di essere stato un reclutatore di combattenti per la Jihad, ma Rachid Maamri si e' sempre dichiarato ''al di fuori di qualsiasi associazione di carattere terroristico'', e contro la violenza e la politicizzazione delle moschee.

Le accuse si baserebbero in gran parte su una fitta serie di intercettazioni telefoniche. Nel ricorso al tribunale della liberta' di Firenze, il difensore dei cinque islamici, Nino Filasto', contestando le intercettazioni, aveva parlato ''di manifestazione piu' che legittima (e comune a molti cittadini italiani) del risentimento provocato dalla situazione di conflitto armato in corso in Iraq''.

I giudici del riesame, respinsero la richiesta spiegando che non si trattava di ''un mero club, innocuo, di predicatori'', ma di ''una cellula operativa di terrorismo religioso'', pronta a recarsi in Iraq ''per mettere in atto la strategia del terrore nell'ambito della concezione e della pratica della 'Jihad'''.

Gli indagati, secondo l'accusa, sarebbero stati in contatto con la ''Brigata Al Masri'', che rivestirebbe un ruolo di primo piano nella rete mondiale di Al Qaeda e che, sempre secondo i giudici fiorentini, ''viene ritenuta coinvolta nella strage contro le strutture Onu a Bagdad nonche' negli attentati contro le sinagoghe in Turchia, nelle stragi di Giakarta e in quella di Madrid''.

La Nazione 09.03.2005