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29 aprile 2019

In corso il taglio del pino per rettificare la pista ciclabile di Viale Benedetto Croce

In corso il taglio del pino per rettificare la pista ciclabile di Viale Benedetto Croce a Sorgane.




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24 aprile 2019

Due quartieri tentati dalla Lega "Bocci? Io voto Salvini" Sorgane e Firenze Nova, tra chi resiste a sinistra e chi invece si affida al ministro dell’Interno

Che Caspound "tre anni fa abbia guidato la sollevazione contro i rom della Foresteria (Pertini)" non trova riscontro nei fatti del settembre 2015

Se poi la gente vota candidati che non conosce...


La storia
Verso le elezioni
Due quartieri tentati dalla Lega "Bocci? Io voto Salvini"
Sorgane e Firenze Nova, tra chi resiste a sinistra e chi invece si affida al ministro dell’Interno
 
MARIA CRISTINA CARRATÙ
 
Per capire se (e perché) la destra a trazione leghista possa farsi strada anche qui, a Firenze, città simbolo della geopolitica della sinistra italiana che ‘’resiste’’, basta fare un giro in un paio di periferie. A ovest e a est della città, Firenze Nova e Sorgane, poli opposti collegati da un sentimento comune: l’insofferenza. Anticamera, dicono gli esperti, di ribellioni capaci di prendere le strade (politiche) più impensate. «Questo quartiere sarebbe anche bello, bei palazzi, strade larghe, uffici, a suo tempo comprai qui per questo», racconta, seduto al caffè Cartabianca di Firenze Nova, Aldo Massini, proprietario di una casa «con portierato» in via Benedetto Dei. «Invece ci siamo ritrovati in un’isola dimenticata». Perché non è necessario vivere in un Bronx per sentirsi cittadini di serie B, e il disagio, anche se non è radicale, come in questo compound stretto fra Novoli e Rifredi, il Nuovo Pignone e il ‘’laccio’’ della linea ferroviaria (il sottopasso per le auto è stato aperto solo pochi anni fa), progettato come mix di terziario avanzato e residenziale di qualità e mai veramente decollato, non per questo è meno corrosivo: «Un quartiere morto, ecco cos’è», conferma Fabrizio Arena, titolare di Firenze Parquet di via Panciatichi, elencando le «piccole grandi criticità» che «alla fine fanno un cattivo umore diffuso»: intere file di auto coi vetri sfondati, e mai che veda in giro una pattuglia, la spazzatura delle case pigiata dentro i cestini delle cartacce e mai che si veda un ispettore di Alia. Qui da 12 anni, adesso Arena pensa di traslocare da qualche altra parte: «È come se nessuno sapesse che esistiamo.
Guardi fuori: i negozi sono pochissimi, la vita sociale è inesistente, tolti i due bar di riferimento, quando gli uffici chiudono, qua non succede più nulla». Essere di sinistra, come lui, sembra quasi un atto di eroismo, «necessario», dice, «perché ai valori non si rinuncia, però non meravigliamoci se a forza di trascurarla la gente invoca il demagogo di turno». Nel chiuso dei palazzi, dentro gli appartamenti con veranda e garage, l’individualismo si fa strada, la gente si abitua a pensare per sé, e non insieme: «Una volta la presenza degli operai del Pignone si sentiva, era bello pensare che qui ci fosse uno stabilimento così importante», spiega Ugo Renaioli, pensionato della fabbrica poi passata alla General Electric, «oggi gli operai a Firenze Nova non vengono più», e gli unici centri di aggregazione sono due palestre e un circolo sportivo, dove si fa fitness con le cuffie, come monadi. «La prima volta che la gente di qui si è ritrovata insieme», dice Stefano Pecchioli, titolare del Caffè Express di via Antognoli, «è stato all’assemblea pubblica organizzata dalla Lega contro gli occupanti abusivi», i circa 200 fra immigrati e italiani accampati nello stabile vuoto della ex Agenzia delle entrate di via Panciatichi. «Per due anni è successo di tutto, risse, bottigliate, gente che orinava contro le saracinesche», spiega Arena, «ma mica ce l’avevamo con gli stranieri», dice Pecchioli, «lì dentro, fra l’altro, c’erano anche italiani, ma col Comune che ci ha ignorato». Così, quando qualche mese fa è arrivato lo sgombero, intestarlo a Salvini è stato un attimo: «Se non era lui a far cambiare il clima, Palazzo Vecchio non si muoveva si sicuro». Fiutata l’aria, la Lega ha deciso di limitarsi a stimolare la mobilitazione civica, senza fare propaganda diretta: «Mai che ci abbiano chiesto di votarli, anzi, si sono raccomandati di evitare discorsi politici, ma di restare sul tema» spiega Farah Daaboul, del Comitato Firenze Nova, messo su dai residenti. «La gente ormai lo dice apertamente», ammette la titolare del parrucchiere Diavolo per capello, Orsola Coppolaro, «a ‘sto punto, che ci pensi Salvini».
Salvini, il leader, la bandiera.
Capace di oscurare il candidato-sindaco dello stesso centro-destra, Ubaldo Bocci, che pochi conoscono: «Ci si metta chi si vòle», spiega Saverio B., all’uscita della palestra Kodokan, «basta non vedere più i soliti».
E che a incoraggiare la seduzione leghista sia il Salvini ‘’uomo del fare’’, prima ancora che leader di destra, sovranista antiimmigrati e antigay (e, di nuovo, decisamente prima del candidato sindaco: «Bocci? Mai sentito», concordano due signore all’uscita della micro-Coop di via Zoli, «ma se l’ha scelto Salvini va bene»), lo conferma il clima che aleggia nel lato opposto della città, Sorgane: «Abbandonati», è il mantra che risuona anche fra gli alloggi popolari anni ‘60 firmati Ricci e Savioli, dove le classi popolari, si pensava, avrebbero rinsaldato il loro senso di classe (e infatti si votava in massa a sinistra). E dove oggi più che la quota massiccia di assegnatari stranieri delle case – «sono integrati, loro, non danno fastidio», dice un anziano al Circolo Arci di via Tagliamento – il problema clou è una somma di «problemi ignorati»: gli islamici che si stipano nella moschea ricavata nella cantina di un palazzo, la Foresteria dove il Comune ha ammassato immigrati e senza tetto proprio accanto alla Scuola elementare Pertini, il pugno di micro-negozi che non fanno tessuto commerciale, «l’assenza di iniziative culturali di rilievo, che coinvolgano la gente». E nonostante gli sforzi del Circolino e del quartiere 3 di parlare di Costituzione, diritti, antirazzismo, «cose bellissime», ammette Antonio Miraglia, cuore a sinistra e occhio smagato, «che però non risolvono problemi». Al bar tabacchi di piazza Rodolico le fioriere anti-spaccata del Comune sono arrivate solo da pochi mesi dopo anni di assalti degli svaligiatori, i vigili di quartiere «hanno lasciato un numero», racconta Anna Ida, mamma della Pertini, «ma quando li abbiamo chiamati per i roghi di rifiuti nel parco di via Isonzo ci hanno detto di andare in Procura». In compenso si vede CasaPound, che porta pacchi alimentari ad alcune famiglie povere e tre anni fa ha guidato la sollevazione contro i rom della Foresteria. «Il clima è da cambio di manico» sentenzia, amaro, l’"antico comunista’’ Alfredo Gianni. «Io morirò rosso», assicura, «ma mi sento un po’ solo».

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17 aprile 2019

Palestra di ginnastica di Sorgane, 250mila euro per il nuovo controsoffitto

Palestra di ginnastica di Sorgane, 250mila euro per il nuovo controsoffitto

Approvato il progetto esecutivo
Un intervento da 250mila euro per rifare il controsoffitto della palestra di ginnastica di Sorgane. Il progetto esecutivo presentato dall’assessore allo Sport è stato approvato dalla giunta di Palazzo Vecchio nel corso dell’ultima seduta. L’intervento si è reso necessario dopo il distaccamento, il 3 marzo scorso, di un frammento del solaio di copertura. Il frammento, staccatosi all’improvviso, non era stato trattenuto dal controsoffitto metallico sottostante, posto a circa otto centimetri di altezza. Sono stati immediatamente attivati gli accertamenti necessari che hanno evidenziato, al di sopra del controsoffitto e quindi non visibile, il rischio di distacco di altre porzioni delle parti inferiori del solaio di copertura. La palestra è stata chiusa in via precauzionale. L’intervento che sarà realizzato prevede le opere di messa in sicurezza della copertura della palestra. Nello specifico, si procederà alla rimozione del controsoffitto in pannelli di lamiera d’acciaio e al montaggio di una struttura portante metallica idonea. Secondo l’assessore allo Sport si potrà ora procedere a bandire la gara e ad eseguire i lavori, in modo da garantire a settembre la riapertura della palestra. (sc)

Comunicato stampa Comune di Firenze

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15 aprile 2019

Un appartamento, due Comuni: "Le rogne? Raddoppiano"


Un appartamento, due Comuni: "Le rogne? Raddoppiano

Lo strano caso di Miria. La sua abitazione è divisa fra Bagno a Ripoli e Firenze,così tasse e burocrazia aumentano

di EMANUELE BALDI

La signora Miria con il babbo Gino

La signora Miria con il babbo Gino

Firenze, 14 aprile 2019 -  Via Adone Zoli è una costola nascosta di città, nell’ultimo lembo di Sorgane. Alloggi popolari, giardini dolci, silenzi di periferia. In questo francobollo di serenità si annida una vecchia faccenda kafkiana in grado di far saltare i nervi a un monaco buddista. Al civico 1 vive Miria con il babbo Gino. Seguiteci. Il portone della palazzina è di fatto nel Comune di Bagno a Ripoli, dopo due rampe di scale arriviamo all’uscio di casa che, guarda un po’, è nel Comune di Firenze. Entriamo. A sinistra le camere e il bagno sono di marca ripolese, la cucina e la stanzetta attigua sono fiorentine.
La casa di Miria e del babbo è ‘tagliata’ da una linea immaginaria che segna i confini dei due Comuni. «Ci sarebbe da ridere, se questa situazione non ci creasse assurdi problemi da anni. E se non ci costasse tanti soldi...». L’aspetto più anomalo è costituito dal fatto che ogni appartamento del palazzo presenta la propria superficie interna collocata anch’essa sul confine e dunque, catastalmente, ricade in parte sul Catasto Fabbricati fiorentino ed in parte su quello ripolese. «Questa situazione, in passato, ha generato situazioni grottesche. – prosegue Miria – Il civico, e quindi l’accesso, ricade su Bagno a Ripoli, ma la porzione dell’appartamento su Firenze veniva considerata come seconda casa. E la seconda casa come si sa comporta costi aggiuntivi in termini di tasse...».
Il problema, ad oggi, parrebbe risolto, ma il rischio che possa ripresentarsi resta. «E comunque l’Isee viene falsato da un patrimonio inesistente – prosegue – perché una parte dell’appartamento viene considerata seconda casa».
Altri guai? Il pagamento della nettezza a due enti o i procedimenti edilizi da presentare ad entrambi i Comuni per ristrutturazioni, ad esempio. Un moltiplicatore di grovigli burocratici da mal di testa. Miria si è già attivata presso il difensore civico, il quale, a sua volta, si è mosso sollecitando una risposta da parte dei comuni interessati. Il Comune di Bagno a Ripoli sostiene che la soluzione definitiva consisterebbe nel procedere ad una rettifica dei confini fra i due comuni: si tratterebbe ovviamente di una pratica lunga e complessa, non programmabile nell’immediato. Miria però non è il tipo di donna che si dà per vinta e così si è rivolta al Centro Auser di Gavinana dove esiste un servizio gratuito di orientamento legale gestito dall’avvocato Roberto Visciola, tra l’altro esperto del settore, che illustra così lo stato dell’arte. «Il posizionamento del fabbricato sul confine è una situazione chiaramente atipica ed esistono incongruenze a livello catastale che potrebbero causare problematiche in sede di eventuali compravendite – sottolinea Visciola – Quando un immobile viene ‘compravenduto’, è necessario indicare molteplici aspetti, tra i quali rientrano gli estremi identificativi catastali».
«Nessun problema – prosegue – per la posizione posta su Bagno a Ripoli, regolarmente identificata nel Catasto Fabbricati del Comune di Bagno a Ripoli su Via Adone Zoli, da cui ha accesso l’unità immobiliare. Assolutamente incongrua, invece, l’identificazione della porzione di appartamento posta sul Comune di Firenze. Nel Catasto Fabbricati del Comune di Firenze tale porzione viene, infatti, assurdamente posizionata su Largo Adone Zoli (e quindi in zona piazza Libertà) e ciò in quanto Via Adone Zoli non esiste nel Comune di Firenze. A parte altre considerazioni, un acquirente si fiderebbe di comprare un immobile che, catastalmente, risulta posto per metà a Sorgane e per l’altra metà in piazza Libertà?».

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10 aprile 2019

La street art ‘invade’ i condomini Erp anche a Sorgane


Viale Benedetto Croce non Via Benedetto Croce. Visto il numero civico speriamo che non sbaglino condominio...

La street art ‘invade’ i quartieri, arrivano i nuovi grandi murales su Dino Compagni, condomini Erp e sottopassi tramvia



Approvata la proposta presentata dall’assessore Vannucci 
Un grande murale sulla scuola Dino Compagni, sei nuove opere su condomini Erp e nei tre sottopassi della tramvia. Oltre al nuovo grande graffito dedicato al partigiano Silvano Sarti che campeggerà sulla parete dell’Audace Legnaia a firma DesX. È ‘l’invasione’ della street art che arriva nei quartieri, dopo l’ok della giunta alla proposta presentata dall’assessore alle Politiche giovanili Andrea Vannucci nel corso dell’ultima seduta. A realizzare l’opera sulla Dino Compagni sarà Torrick Ablack in arte Toxic.

"Con il murales alla scuola Dino Compagni - ha detto la vicesindaca Cristina Giachi - si rende visibile la collaborazione con uno degli Street Artist più importanti al momento sulla scena internazionale. A Firenze vive da qualche anno Torrick Ablack in arte Toxic, che collabora con l’amministrazione, e sarà presente anche al festival Firenze dei bambini Con un’attività per i più piccoli. È da tempo che stiamo studiando una modalità per rendere visibile il ruolo di questa importante forma d’arte nella costruzione di un rapporto con l’arte diffuso. È il linguaggio più efficace per parlare della bellezza ai cittadini più giovani. Siamo felici che trovi una sua espressione su un grande muro di una scuola simbolo della nostra azione amministrativa di questi anni come la nuova scuola Dino compagni che aprirà i battenti a settembre. E che inaugureremo già in questi giorni, a partire dall’auditorium della biblioteca che saranno inaugurati il prossimo 17 aprile".

Da via Rocca Tedalda a viale Canova passando per via Benedetto Croce, nei quartieri ‘esplode’ la street art. Sulle pareti di sei condomini Erp dei quartieri 2, 3 e 4 arrivano i grandi murales sul modello dell’opera realizzata da Jorit in piazza Leopoldo.

“Dopo le emozioni del grande murale dedicato a Mandela, che è ormai simbolo di un’intera area del Quartiere 5 – ha detto l’assessore Vannucci – andiamo avanti con nuovi spazi e progetti artistici per dare alla street art il posto che merita nella nostra città. Una visione che abbiamo avuto chiara fin dall’inizio del mandato e che ha portato finalmente a promuovere e valorizzare questa forma artistica, offrendo spazi piccoli o grandi all’arte giovanile e portando la creatività sui muri di Firenze”.

“Dopo il ‘Condominio dei diritti’ di piazza Leopolodo su cui Jorit ha raffigurato il grande Nelson Mandela - ha detto l’assessore alla Casa Sara Funaro - continua il binomio vincente alloggi popolari-street art. Che ha un elevato valore sociale e il vantaggio di far passare importanti messaggi alle persone. Gli immobili che ospitano i murales sono più belli, si arricchiscono di un significato particolare e diventano nel loro complesso delle vere e proprie opere d’arte. Inoltre, sono un modo per avvicinare interi quartieri all’arte”.

Nel dettaglio, sono stati inseriti nell’elenco degli ‘spazi d’arte’ da destinare all’attività di street art: i condomini Erp di via Rocca Tedalda ai numeri 267, 371 e 409 (Quartiere 2), il condominio Erp di via  Benedetto Croce 24 (Quartiere 3) e i condomini Erp di piazzetta San Sepolcro 7 e viale Canova 114 (Quartiere 4). Il regolamento comunale per le attività di Street Art individua, infatti, ‘spazi d’arte’, per la realizzazione di progetti artistici di interesse dell’Amministrazione comunale e ‘spazi liberi’, inseriti in un apposito elenco e resi riconoscibili per la libera espressione artistica.

E poi, spazio alla street art nei sottopassi della tramvia. In particolare saranno ‘colorati’ d’arte: le superfici interne della trincea tra il viale Belfiore (palazzo Mazzoni) e la fermata Redi; le superfici interne della trincea tra via Allori e il capolinea aeroporto; il sottopasso Foggini tra viale Talenti e viale Foggini. (sc)

Comunicato stampa Comune di Firenze

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Cominciati i lavori di manutenzione straordinaria della pista ciclabile di Viale Benedetto Croce

Cominciati i lavori di manutenzione straordinaria della pista ciclabile di Viale Benedetto Croce a Sorgane.


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08 aprile 2019

Come nasce il quartiere di Sorgane

Alla scoperta dei nostri luoghi...

COME NASCE IL QUARTIERE DI SORGANE

Incontro e passeggiata urbana

sabato 13 aprile 2019

ore 15.30 - 18.00

ore 15.30, presso il Centro Sociale Sorgane

incontro
Saluto del Presidente del Quartiere 3
Introduzione del Presidente della Commissione Politiche Culturali del Q3
Conoscere Sorgane, Paola Ricco, architetta (MiBAC, Soprintendenza ABAP Firenze)
Fotografare il quartiere, Davide Virdis, fotografo


ore 17.00, ritrovo in piazza Istria
Passeggiata urbana per il quartiere

ore 18.00, presso il Centro Sociale Sorgane


Aperitivo offerto dal Circolo Arci

per informazioni tel. 055 2767727 / 732

A fine anni 50' del novecento Firenze non ha un piano regolatore e l'espansione era un tema dibattuto. All'epoca si discusse assai nelle istituzioni e nell'opinione pubblica della realizzazione di Sorgane; nella sua conformazione il quartiere porta le tracce di quella storia, oggi può essere riconosciuto e valorizzato come importante paesaggio urbano contemporaneo, a testimonianza degli eventi passati e nella ricerca di spazi in attesa di future progettualità.
 

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01 aprile 2019

La nuova legge per le Case Popolari Assemblea pubblica SUNIA a Sorgane

Assemblea pubblica SUNIA a Sorgane

La nuova legge per le Case Popolari
Cosa cambia e come cambia la vita negli alloggi pubblici dopo l’introduzione della Legge 2 /2019

Si discuterà con gli inquilini
delle case popolari di:

AFFITTI, ASSEGNAZIONI. IMMISSIONI/OSPITALITA',
DECADENZE DALL’ASSEGNAZIONE, ISEE,
MANUTENZIONI, MOBILITA’, SANATORIE, RISPETTO DELLE REGOLE


Assemblea pubblica SUNIA
Inquilini delle Case popolari

Martedì 2 Aprile 2019, ore 17,00
Sala Consiliare Q3
Via Tagliamento 4, Firenze


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