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16 febbraio 2005

L'ex imam di Sorgane Rafik resta in carcere

L'imam Rafik resta in carcere

ROMA-Resterà in un carce­re italiano l'imam di Firenze (Sorgane ndS) Mohamed Rafik che predicava a Cremona, so­spettato di essere coinvolto negli attentati del 2003 che provocarono più di qua­ranta morti a Casablanca. Dopo che la Cassazione, lo scorso 27 gennaio aveva annullato il provvedimento di espulsione verso il Marocco emes­so dall'autorità giudizia­ria bresciana, l'imam Mohamed Rafik rimane comunque sottoposto alla misura di prevenzio­ne emessa nell'ambito delle indagini su una presunta cel­lula di fondamentalisti attiva a Cremona. Intanto la Cassa­zione ha reso noti i motivi dell'annullamento del decre­to di espulsione; non c'è la garanzia che le autorità ma­rocchine non procedano aI giudizio dell'imputato sulla base di una legge successiva alla commissione del reato, e più sfavorevole per lo stesso Raflk.

Il Messaggero 16.02.2005

15 febbraio 2005

Quale viabilità per la nuova Sorgane?

Quale viabilità per la nuova Sorgane?

A chiederlo è un gruppo di cittadini preoccupato dal grosso insediamento in costruzione.
«Per uscire dal quartiere ci sarà poi solo via Cimitero del Pino»

CHRISTIAN CAMPIGLI

Strana la vita di Sorgane, piccolo insedia­mento nato negli anni sessanta. Fino a poco tempo era una zona dimenticata, si diceva persino abbandonata a se stessa; poi pian piano, la piccola cenerentola è cresciuta, diventando una zona ambita, residenziale, dove lo sviluppo abitativo poteva aumentare.
Il problema, come stesso avviene quando si parla di costruire, è che raramente si pensa alla viabilità, mentre questa dovreb­be essere il passaggio antecedente all'avvio del cemento e delle impalcature. Sor­gane non fa differenza a quello che sta avvenendo nel quartiere 5, la parte più densamente abitata di Firenze; si sta costruendo un grande complesso abitativo (che dovrebbe ospitare anche un ostello della gioventù), e solo dopo aver dato il via ai lavori ci si è ricordato che per entra­re e per uscire da questa piccola parte del quartiere 3 esiste solo una minuscola stra­da, via cimitero del Pino.
Subito dietro via del Tagliamento c'è una piccola strada privata, che ancora non ha un nome, ma che dovrebbe presto diven­tare l'arteria principale di uscita da Sorga­ne, collegandosi successivamente con via Roma.
Si è da qualche tempo formato un comita­to cittadino, di persone indignate dal silenzio dell'amministrazione, che non sembra aver voglia di ascoltare la loro voce.
«Nessuno ci ha dato una risposta concreta - racconta Damiano Ceri - il rischio che questa piccola strada diventi una camera a gas mortale per chi abita questi palazzi è concreto, non sono fantasie strampala­te.
E' il metodo che non accettiamo, quello cioè di costruire un palazzo e poi render­si conto che non esistono strade; non so sinceramente se la colpa sia del comune di Firenze, del Quartere 3 o del comune di Bagno a Ripoli, sta di fatto che questa situazione va chiarita una volta per tutte». Anche la stessa ubicazione dell'ostello viene apertamente contestata dal comita­to, che giudica non idonea la posizione.
«Sorgane non è adatta per ospitare una simile costruzione - commenta Laurino Bandini - non esistono grande arterie, né in entrata, né in uscita, quindi da una parte corriamo il rischio di vederci co­struire una strada pubblica dove prima esisteva solo un piccolo cortile condominiale e dall'altro di restare bloccati in via Cimitero del Pino per molte ore, soprat­tutto alla mattina».
I problemi legati alla viabilità non sono gli unici che affliggono Sorgane; oltre all'annoso problema della moschea, siste­mata, di fatto, nello scantinato di un palazzo, esistono problemi legati al sistema di tubature del gas. Infatti, nei palazzi di via Tagliamento, le tubature non sembra­no essere confermi alle norme di legge, visto che attraversano dall'interno le mu­ra degli edifici.
Paolo Poli, capogruppo di An al consi­glio di quartiere 3, si è occupato in molte occasioni della realtà di Sorgane
«II problema sta nel poco dialogo tra i comuni confinanti- commenta Poli- il ri­schio è che, mentre i politici parlano tra di sé, i cittadini si ritrovino costruzioni già erette. Ritengo quindi importante av­viare un tavolo di discussione, aperto e partecipato con gli abitanti della zona ed alla presenza di tutti i rappresentanti poli­tici, per valutare le osservazioni e le ri­chieste dei residenti, che hanno già espresso ampiamente il loro dissenso».

Metropoli venerdì 11 febbraio 2005

08 febbraio 2005

Chiuso il bando per la progettazione partecipata di Piazza Istria

COMUNICATO STAMPA

Firenze, 08 Febbraio 2005

PROGETTAZIONE PARTECIPATA, CHIUSO IL BANDO PER IL RECUPERO DI TRE PIAZZE DELLA CITTÀ. PIÙ DI 200 LE DOMANDE PRESENTATE

Si è appena chiuso con 214 domande il bando lanciato dal Comune per il recupero urbanistico e la rivitalizzazione sociale, culturale ed economica di tre piazze della città: piazza di Varlungo nel Quartiere 2, piazza Istria nel Quartiere 3 e piazza del Sodo nel Quartiere 5. Per queste spazi sono stati attivati "laboratori di quartiere" che hanno coinvolto numerosi cittadini e trovati 2 milioni di euro all'interno del piano triennale pert la realizzazione concreta de progetto (700 mila euro importo presunto per Piazza Istria ndS).
"Sono molto soddisfatta dell'alto numero di professionisti interessati a partecipare - ha commentato l'Assessore Cristina Bevilacqua - è il segnale di una volontà di prendere parte a percorsi di riqualificazione che utilizzano modalità innovative come il coinvolgimento diretto dei cittadini".
I suggerimenti e le proposte raccolte durante gli incontri dei laboratori di quartiere costituiscono le "linee guida" che i progettisti dovranno seguire nell'elaborazione delle proposte con riferimento alle scelte di viabilità e urbanistiche e alle caratteristiche socio-culturali della zona.
Il laboratorio di quartiere avrà dunque un ruolo rilevante sia nella fase di valutazione dei progetti che nel rapporto con i progettisti che incontreranno i partecipanti al laboratorio con i quali faranno sopralluoghi nelle piazze e nelle aree limitrofe. I laboratori di quartiere dovranno anche dare un punteggio sui progetti, in particolare sulla rispondenza tra le aspettative espresse dai cittadini e i progetti selezionati.
Per dare nuovo impulso ai lavori dei laboratori di progettazione partecipata nei quartieri, la cui prima fase si è tenuta diversi mesi fa, si terranno altri incontri. Domani mercoledì 9 febbraio alle 21.00, riprenderanno i lavori del laboratorio di piazza del Sodo, presso la sede dell'Associazione Icaro, via delle Panche 212. Giovedì 10 febbraio alle 21.00, presso la sede del Consiglio di Quartiere 3 in via Tagliamento 4 verrà riattivato invece il laboratorio di progettazione di piazza Istria e infine venerdì 11 febbraio alle 21.00, presso la sede del Consiglio di Quartiere 2 in piazza Alberti, quello della piazza di Varlungo.
"Riqualificare una piazza non vuol dire solo restituire qualità ambientale ed architettonica ad un luogo, ma anche restituire identità e qualità della vita. Vuol dire ridare ai suoi abitanti la possibilità di incontrarsi, di conoscersi, di costruire insieme quella rete di relazioni sociali che permette ad ogni singolo individuo di sentirsi parte di una comunità - ha speigato l'assessore Bevilacqua, -. Se poi sono gli abitanti stessi a definire il loro bisogno di socialità, ad indicare tramite le "linee guida" i desideri d'uso e di qualità, a comporre le diverse opinioni in un quadro che rispetti tutti i bisogni - ha proseguito Cristina Bevilacqua - allora riqualificare una piazza diventa anche un'occasione di crescita, un'esperienza civica di partecipazione che attiva risorse vitali capaci di innescare nel quartiere un vero processo di rinnovamento, di autosviluppo e democrazia". (lb)

Comunicato stampa Comune di Firenze

Selezione concorsuale di progettazione in due fasi per la progettazione partecipata di tre piazze per Firenze