Senza dimora, a Firenze salvati in 250 durante il lockdown
Il Comune ha lasciato
aperto in via eccezionale le strutture dell’emergenza freddo e ha
consentito di restare per tutto il giorno all’albergo popolare. Così i
senzatetto non sono rimasti per strada
FIRENZE - “Restiamo a casa”.
Era questo lo slogan iniziale del lockdown. Facile a dirsi, per chi una
casa ce l’aveva. Più arduo il compito per quelle centinaia di senza
dimora che ogni notte dormono riparati in luoghi di fortuna, tra
giardini, stazioni e marciapiedi. Avrebbero potuto rischiare ancora di
più la loro vita, e invece, paradossalmente, è stato il periodo in cui
si sono ritrovati più protetti. Sono circa
250 i senzatetto dell’area fiorentina che, durante il periodo del
lockdown, hanno trovato accoglienza quotidiana presso l’accoglienza
invernale foresteria Pertini di Sorgane, l’albergo popolare di via della
Chiesa e la struttura l’Orologio che il Comune, insieme alle
associazioni caritatevoli come la Caritas e la cooperativa Di Vittorio,
ha deciso di tenere aperte in via del tutto eccezionale sia di notte, ma
anche di giorno, cosa che solitamente non avveniva, fino alla fine di
giugno. “Questo – ha spiegato l’assessore al welfare Andrea Vannucci -
per consentire ai senza dimora di non restare per strada ma di
trascorrere il tempo in quella che è diventata la loro nuova casa
temporanea. E non a caso, in questi mesi di lockdown, i senzatetto per
le strade di Firenze sono diminuiti a vista d’occhio. Uno sforzo reso
possibile dall’impegno di donne e uomini che si sono messi a
disposizione della cittadinanza più fragile” .
La foresteria Pertini e
l’albergo popolare, in questi ultimi mesi, hanno visto cambiare
radicalmente la loro funzione e gli operatori hanno lavorato fino a 24
ore di seguito per consentire la predisposizione delle stanze e dei
letti tenendo conto della distanza di sicurezza. Un lavoro non semplice,
ma necessario per impedire il sorgere di un focolaio all’interno delle
strutture stesse. All’albergo popolare c’è
stato un presidio permanente dei volontari della Croce Rossa, che hanno
sorvegliato la salute di tutti gli ospiti, mentre le strutture Caritas
si sono organizzate autonomamente grazie al proprio staff. “Un grande
aiuto – ha poi aggiunto l’assessore Vannucci – ci è arrivato anche dalla
Fondazione Cr Firenze, che ci ha supportato per mettere a disposizione
praticamente il doppio dei pasti, per le sanificazioni degli ambienti e
per prolungare l’accoglienza invernale fino a fine maggio. Abbiamo poi
aperto uno spazio docce alla società sportiva Florentia rugby a San
Bartolo a Cintoia”.
A testimoniare la diminuzione
dei senzatetto nelle strade di Firenze, le associazioni che ogni notte
escono per strada per rifornire di pasti i più bisognosi. “Abbiamo
incontrato molte meno persone del solito nelle nostre uscire serali – ha
commentato Rossella Borselli della Ronda della Carità – C’erano meno
senzatetto per strade e di più nelle strutture, questo è stato
importante anche per noi che siamo costretti a ridurre le nostre
attività a causa di alcuni volontari che sono over 70 e quindi più
esposti al contagio”. Parole simili dalla
presidente degli Angeli della città Carla Arrighetti: “Abbiamo visto
pochi senza dimora nei mesi del lockdown, a differenza invece di
tantissime famiglie con case in affitto che venivano a chiederci pacchi
di pasta e cibo per la fase dell’emergenza”. Tra
le associazioni che escono in strada la sera anche Sant’Egidio che, a
differenza delle altre, ha riscontrato invece un live aumento dei
senzatetto: “Abbiamo potenziato i nostri servizi perché in alcune fasi
del lockdown abbiamo visto più senza dimora nelle zone che battiamo
maggiormente, come San Frediano, Rifredi e Brozzi”.
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