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29 agosto 2012

Trovato morto dopo giorni, odissea per rimuovere il corpo

La bara non passa, arriva la ditta di traslochi Trovato morto dopo giorni, odissea per rimuovere il corpo

Dodici ore di tentativi poi è stato risolutivo il camion di una ditta di traslochi

Non passa dalle scale, così il corpo viene portato via con la gru La cassa di zinco fatta uscire dalla finestra con l'aiuto di una gru

Firenze, 29 agosto 2012- Ci sono voluti una gru e ore e ore di duro lavoro per portare a termine il trasferimento del corpo di Giancarlo Gradi, il 50enne trovato privo di vita due giorni fa nel letto del suo appartamento al numero 1 di via de Nicola, all’Istituto di medicina legale di Careggi, dove è stata disposta l’autopsia per chiarire le cause della morte. Un calvario terminato ieri a mezzogiorno che ha messo a dura prova vigili del fuoco, polizia municipale e uomini della Misericordia impegnati nel recupero della salma per quasi due giornate. Il corpo in avanzato stato di decomposizione si trovava infatti al terzo piano di un complesso residenziale di Sorgane, dove è rimasto per 4-5 giorni prima che i vicini, insospettiti dal cattivo odore, allertassero 118 e vigili del fuoco. Soccorsi che due giorni fa, di fronte alla porta sbarrata sono penetrati in casa dal terrazzo, tentando di calare il corpo dalla finestra tramite un verricello meccanico. Tentativo andato in fumo intorno alle 21,30 a causa delle dimensioni più che robuste del cinquantenne, dimensioni che non ne hanno permesso l’inserimento sulla pedana che lo avrebbe accompagnato una decina di metri più giù, in strada. “Abbiamo rimandato l’operazione al giorno successivo (ieri ndr) – spiegano i vigili del fuoco – a causa della ristrettezza di scale e ascensore che hanno impedito il trasporto del corpo e della scarsa luce che rischiava di complicare la situazione”. L’intervento è ripreso intorno alle 9 di ieri mattina stavolta per mano della polizia municipale di Bagno a Ripoli, arrivata sul luogo con l’automezzo di una ditta di traslochi dotato di braccio meccanico. Il Comune si è fatto carico della gestione dei funerali dell’uomo, “Giancarlo era un omone alto e molto robusto – spiega Anna Petrolo, vicina di casa fra i primi a dare l’allarme dopo la scomparsa dell’uomo -, la sua stazza non ha aiutato i soccorsi”. A peggiorare le cose anche l’avanzato stato di decomposizione accelerato dal caldo. Il tentativo ieri è andato a buon fine e tre ore dopo la bara, posata e legata su assi di legno disposte sulla pedana, è stata calata in strada dalla gru, mettendo fine a un oltraggio del destino che si aggiunge al dramma della solitudine di cui è stato vittima Giancarlo Gradi, 50enne riservato trasferitosi a Sorgane nei primi anni ’80 insieme alla madre. “Dopo la morte della mamma nel 1985 – racconta Simona Di Dio, dirimpettaia – il suo carattere schivo si è iniziato ad acuire e passava lunghe ore chiuso in casa, ma con noi ha sempre avuto rapporti di buon vicinato”. Vicini che per lungo tempo, insieme agli operatori sociali, sono stati l’unico mondo di Giancarlo. “So che non aveva un lavoro - dice - e che è stato seguito dagli assistenti sociali di Bagno a Ripoli, gli unici che qualche volta lo venivano a trovare a casa. Speriamo che finalmente possa riposare in pace”.

di Claudio Capanni

La Nazione

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