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06 gennaio 2017

Moschea, si riparte da zero nessun rilancio all’asta sfuma anche viale Europa

Per Repubblica Firenze 9052 metri quadrati sono diventati nove ettari.


Moschea al palo tramonta anche viale Europa


Moschea, si riparte da zero nessun rilancio all’asta sfuma anche viale Europa

La cifra di base per le offerte è considerata troppo alta Ricomincia la ricerca di un’area dove costruire il centro

ERNESTO FERRARA

Moschea, punto e a capo. La comunità musulmana non appare intenzionata a procedere ad alcun rilancio sull’area di viale Europa sfumata all’asta prima di Natale. Le certezze a cui l’operazione moschea appariva finalmente arrivata sono infrante. E mentre Palazzo Vecchio insiste perché la comunità allestisca al più presto un tendone provvisorio da mille persone per la preghiera del venerdì in modo da risolvere il problema dei fedeli sul marciapiede ai Ciompi, una nuova caccia al terreno giusto per i musulmani fiorentini è già partita.
Solo qualche mese fa la lunga, faticosa ricerca di un terreno dove costruire un luogo di culto per gli oltre 30 mila fedeli dell’area metropolitana sembrava terminata. Sui 9 ettari a destinazione agricola incastrati tra viale Europa, il viadotto Marco Polo e il viuzzo del Pozzetto si era infine convinto il gruppo di lavoro sulla moschea coordinato dall’imam Izzeddin Elzir. Poi il 20 dicembre, all’asta fallimentare convocata dal curatore a Empoli per l’acquisto dell’area, il colpo di scena: un’azienda agricola rappresentata da un commercialista fiorentino — dietro cui pare ci sia una ricca famiglia americana residente a Bagno a Ripoli con agganci nella comunità metodista della Florida — si presenta alla gara e sfida l’inviato dei musulmani. A colpi di rialzi di 5 mila euro la contesa, partita da 418 mila euro, arriva alla folle cifra di 755 mila euro. Ad avere la meglio sono gli sfidanti degli islamici. Le regole del bando d’asta prevedono 30 giorni per un rilancio ulteriore sulla cifra dell’aggiudicazione provvisoria. Entro fine gennaio i musulmani fiorentini potrebbero ancora strappare l’area andando oltre quota 755 mila. Ma non è intenzione di Izzeddin e dei suoi, a quanto trapela. Perché? Troppo alta la cifra d’asta: la raccolta della comunità fiorentina si è ad ora fermata ad una cifra fra i 5 e i 600 mila euro, a cui potrebbero agiungersi ulteriori fondi derivanti da una ricerca internazionale per fare i lavori di costruzione. Spendere quasi 800 mila solo per un terreno è ritenuto oneroso e strategicamente errato dunque.
E così la caccia è già ricominciata: un terreno nemmeno enorme, basterebbero 2-3 ettari, ragionano i più vicini a Izzeddin. Una delle ambizioni è trovarlo vicino al fiume, luogo sacro. Una chance per viale Europa si potrebbe riaprire solo se la società che si è aggiudicata il terreno non saldasse l’acquisto (per ora ha versato solo la caparra). Si saprà tra qualche settimana. Intanto il Comune insiste per un tendone provvisorio, un posto dove gli islamici ossano fare la preghiera del venerdì lasciando piazza dei Ciompi e chiudendo le moschee abusive come quella di San Jacopino. Izzeddin non è affatto convinto, anche per i costi alti (150 mila euro l’anno di noleggio), ma uno dei luoghi che potrebbe interessargli per montare un’eventuale tenda è l’area delle Cascine.

La Repubblica Firenze 05.01.2017

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7 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Per il momento ci siamo salvati. Qualcuno ha capito che il valore di tutti gli immobili della zona di viale Europa sarebbe colato a picco in seguito alla costruzione della moschea. L'esperienza insegna che ovunque si costruiscono queste strutture il quartiere circostante comincia un inesorabile cammino verso gli inferi (degrado economico, sociale ecc.).
E' stata vinta una battaglia, ma non la guerra. Politici corrotti e compagni di merende proveranno ancora a riversare merda sui cittadini (la foresteria Pertini è un esempio lampante).
Gli abitanti del quartiere non devono mai abbassare la guardia!!!

11:39  
Blogger Io Non Sto con Oriana said...

Il fatto che i prezzi delle abitazioni calino è un'ottima cosa; qualcuno potrà finalmente permettersi di acquistarle, ed altrettanto finalmente l'infinta schiera di elegantoni che banchetta legalissimamente su ogni metro quadro calpestabile in quello che chiamano "mercatino immobiliaretto" (mezzani, amministratoridicondominio, geometri eccetera) dovrà cercarsi un lavoro vero, ammesso che ci riesca e che qualcuno la voglia tra i piedi.
L'espressione "compagni di merende" per denigrare gli avversari politici ha in Toscana un solo precedente, che è quello della propaganda politica della Lega Nord attualmente guidata da un buono a nulla divorziato e in sovrappeso che ciondola a vostre spese anche al parlamento europeo. Con questo non si vuole sminuire la perfetta rappresentatività del personaggio: ognuno ha quello che si merita.

09:07  
Blogger Sorganiano said...

Delle beghe tra "camerati" e "compagni" agli abitanti di Sorgane importa poco.
Esercitare il legittimo diritto ad avere un luogo di culto non autorizza nessuno a procedure discutibili.
Le norme urbanistiche non sono un optional.

20:47  
Blogger Io Non Sto con Oriana said...

L'invocare legge ed ordine è una cosa che nel "paese" dove mangiano spaghetti non può che produrre reazioni ispirate ad un genuino buon umore, dal momento che in esso il meno che possa succedere è che la "legge" venga applicata ai nemici ed interpretata per gli amici.
Ciò premesso, dal momento che la comunità non intende rilanciare, pare che il problema neppure si ponga.

09:29  
Blogger Sorganiano said...

Hai colto proprio il problema.

L'ammanicato imam avvezzo a banchettare con la casta fiorentina voleva comprare un terreno agricolo inedificabile per costruire la Moschea.

Solo nel "paese" dove mangiano spaghetti può succedere.

11:35  
Blogger Io Non Sto con Oriana said...

Il terreno non è edificabile?
Se è così, la "ricca famiglia americana residente a Bagno a Ripoli con agganci nella comunità metodista della Florida" dev'essere in vena di filantropismo!

12:09  
Blogger Sorganiano said...

Il terreno nella documentazione allegata all'avviso di vendita immobiliare era descritto così:
"un'area agricola di particolare interesse paesistico-ambientale, limite del Parco Storico delle Colline e del Parco dell'Arno e in parte in "Vincolo cimiteriale.

Di sicuro a pescare il jolly è stato il curatore fallimentare: dopo due aste deserte con i rilanci il terreno è passato a 755mila euro da una base d'asta di 424mila.

12:19  

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