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21 dicembre 2016

Moschea sfuma l'ipotesi Viale Europa

AGGIORNAMENTO 22.12.2016

Diventa un giallo l'asta sul terreno per la moschea
La Repubblica Firenze 22.12.2016
Dietro la società agricola che ha sbaragliato gli islamici con una folle gara al rialzo ci sarebbe una famiglia Usa con forti legami nella comunità metodista in Florida
Il terreno per la moschea “soffiato” alla comunità da una società agricola
Dietro l’offerta all’asta una ricca famiglia americana che sembra disposta a pagare 755mila euro e oltre
MARIA CRISTINA CARRATÙ
UN ettaro scarso di niente, poco più di un campo incolto incastrato fra la rampa del viadotto Marco Polo, viale Europa e viuzzo del Pozzetto, a Firenze sud, ma valutato come una vigna pregiata nel Chianti. C’è qualcosa che non quadra nella strabiliante corsa al rialzo che martedì scorso, nel corso di un’asta fallimentare a Empoli, ha sottratto alla Comunità islamica di Firenze (già sconfitta l’anno scorso alla gara per l’ex deposito Ataf di via De André) l’unica area con cui dopo anni di ricerche sembrava possibile chiudere la partita della nuova moschea. A colpi di 5 mila euro per volta, una misteriosa società agricola di Bagno a Ripoli rappresentata da un commercialista fiorentino, ha cominciato a puntare su quel campo di erbacce come se valesse oro, e non ha più mollato la presa. In un attimo, i 418 mila euro di partenza sono balzati a 755, con la Comunità costretta a inseguirlo col fiatone. Convinta di essere l’unica interessata, si è trovata insidiata da un competitor crudele. E alla fine ha gettato la spugna, giurandolo: «Per noi finisce qui». Niente più rilanci, insomma, che pure resteranno ancora possibili finché (in teoria senza limiti di tempo) il giudice non chiuderà l’asta, e nonostante le offerte, a questo punto, debbano ripartire dai 755 euro addirittura maggiorati del 10%. Una follia, per quella che è la posta in gioco. E uno smacco, non solo per la Comunità di Borgo Allegri, ma anche per il Comune di Firenze, pronto a concedere il cambio di destinazione d’uso del terreno (ora agricolo) proprio per consentire la costruzione della nuova moschea. Ma, appunto, solo ed esclusivamente a chi volesse utilizzare l’area con questo scopo. Dunque, la corsa dello sfidante appare assurda. Ma siccome niente, sul mercato immobi-liare, avviene senza una ragione, si delinea il giallo: chi, e perché, può avere tanto interesse da investire 800 mila euro per sbarrare la strada alla nuova moschea? I rumors, ieri, davano per certo che dietro la società agricola che ha sbaragliato gli islamici ci sia un importante proprietario terriero di Bagno a Ripoli, imparentato con una potente e ricchissima famiglia americana e con forti agganci nella comunità metodista della Florida. Contrariato, si dice, dal progetto di moschea che avrebbe potuto sorgere a un chilometro in linea d’aria da casa sua. Ma, si aggiunge, forse anche manovrato da interessi che valicano i confini fiorentini, per intrecciarsi con quelli di chi, in Italia e non solo, non vede di buon occhio la realizzazione di un luogo di culto islamico a Firenze, la città dell’imam Izzeddin Elzir, presidente dell’Ucoii e volto di punta dell’islam italiano moderato e dialogante. Una nuova moschea, in quest’ottica, cioè un passo avanti nell’integrazione, non farebbe comodo agli ambienti più intolleranti, favoriti piuttosto da un islam insofferente e radicalizzato. Ma inutile illudersi: «Nessuno pensi che rinunciamo alla moschea», era ieri la parola d’ordine in Borgo Allegri. La ricerca dell’area, insomma, è già ripartita.


L’ASTA GIUDIZIARIA
Nuova moschea, slitta l’ipotesi di viale Europa
ERNESTO FERRARA

SI complica di nuovo la strada per la moschea. All’asta giudiziaria convocata nello studio della commercialista Elena Carli di Empoli, quella per il terreno di viale Europa che la comunità musulmana aveva ritenuto valido e a cui Palazzo Vecchio si era detto favorevole, a sorpresa si presenta un altro compratore. Un commercialista fiorentino deposita un assegno iniziale ben più alto di quello messo sul tavolo dall’inviato della comunità musulmana. E alla fine la spunta nella gara dei rilanci.

Rivale a sorpresa e slitta l’ipotesi della vera moschea in viale Europa
ERNESTO FERRARA

SI complica ancora una volta la strada per la moschea. All’asta giudiziaria convocata ieri nello studio della commercialista Elena Carli di Empoli, quella per il terreno in fondo al viale Europa che la comunità musulmana aveva ritenuto valido e a cui pure Palazzo Vecchio si era detto favorevole, a sorpresa si presenta un altro compratore. Un commercialista fiorentino, a quanto pare per conto di un’azienda agricola, che non solo deposita un assegno iniziale ben più alto di quello messo sul tavolo dall’inviato della comunità musulmana, ma alla fine la spunta nella gara dei rilanci. Una corsa folle, a quanto si apprende, che porta alla fine la cifra dell’aggiudicazione talmente in alto da apparire paradossale: il doppio del massimo previsto dalla base d’asta iniziale. Qualcosa come 7-800 mila euro. Un tetto che gli islamici fiorentini al momento hanno ritenuto di non superare. Con la conseguenza che salvo colpi di scena l’ettaro di terreno che doveva servire per la nuova moschea dei 35 mila musulmani della città è ora nelle mani di un soggetto intenzionato a farne tutt’altro. Cosa, non è dato sapere. Non è ancora detta l’ultima, è vero: secondo le norme ci sono ancora trenta giorni in cui può essere il soggetto che non si è aggiudicato l’asta a tornare alla carica con un ulteriore rilancio di un minimo del 10%. Lo farà la società che si muove per conto della comunità musulmana? L’imam Elzir Izzeddine ieri ha deciso di non parlare. Ma è vero che tra gli esponenti musulmani più informati e influenti della città ieri si registrava un clima di pesante irritazione per l’occasione sfumata e di crescente dubbio per le cause: chi ha interesse a stopparci e perchè, era una delle domande che si ponevano ieri nella comunità musulmana. Palazzo Vecchio resta a guardare. Sui 9 mila metri quadrati a destinazione agricola tra viale Europa e via del Pozzetto, il Comune era disponibile a fare un ragionamento di modifica urbanistica, pur di risolvere il problema della sala di preghiera sold out di Borgo Allegri. Impossibile invece che possa derogare al principio dei volumi zero per qualsiasi altro soggetto che si sia aggiudicato il terreno e voglia provare a costruirci su facendo un business di qualsiasi tipo.

La Repubblica Firenze 21.12.2016

Viale Europa: comunità islamica seconda. Vince un’azienda agricola
 di ILARIA ULIVELLI

 IL FUTURO della moschea che ancora non c’è rischia già di diventare passato. Ieri, dopo vari rialzi che hannoportato al raddoppio della cifra di partenza, la comunità islamica ha fatto un passo indietro, prossima allanon sostenibilità dell’impresa e il titolare di un’azienda agricola si è aggiudicato l’asta giudiziaria per il terrenodi viale Europa su cui Palazzo Vecchio aveva dato l’ok di massima per la realizzazione della moschea. UN EDIFICIO di culto che non può più aspettare, visto l’elevato numero di fedeli musulmani costretti a fare i doppi turni negli angusti locali dell’ex garage di borgo Allegri e a invadere il giardino. Con polemiche che ormai si susseguono di stetimana in settimana in occasione del venerdì islamico, il giorno santo dellapreghiera musulmana. Doveva essere la volta buona. Anche se la base d’asta era elevata per un terreno agricolo senza alcuna possibilità di ottenere i titoli edificatori, che invece verrebbero concessi per la realizzazione di un luogo di culto: 400mila euro. Con due contendenti: incredibile che ci sia qualcuno che a quella cifra vuole accaparrarsi un fazzoletto di terra in viale Europa. E’ andata a finire che, dopo vari rialzi, il terreno che fu un vivaio ormai in tempi lontani, è stato aggiudicato per – udite udite – 800mila euro all’azienda agricola. Ora la comunità islamica fiorentina, arrivata seconda, avrà tempo 30 giorni per fare un’offerta più vantaggiosa. Il fatto è che sborsando quasi un milione di euro diventerebbe difficile per la comunità sostenere l’intero progetto, dato che deve accollarsi le spese per la costruzione della moschea. Un mese in cui si proverà a cercare anche qualcos’altro. Ci sono altri terreni su cui poter concentrare l’attenzione: terreni anche più grandi rispetto a quello di viale Europa che, in attesa della costruzione della moschea, potrebbero ospitare una tensostruttura provvisoria eliminando il problema di piazza dei Ciompi e degli altri centri più piccoli sparsi per la città. Trenta giorni in cui si intensificheranno i rapporti con Palazzo Vecchio. Entro il 31 dicembre era stato detto che si sarebbe trovata una soluzione. Ma le aree di proprietà pubblica scarseggiano oppure sono inadeguate. Quindi o il rialzo o un altro privato. Che a questo punto potrebbe chiedere cifre da capogiro. Insomma, il cammino è in salita.

La Nazione Firenze 21.12.2016

Moschea, gli islamici battuti all’asta per il terreno Palazzo Vecchio: «Se fermassimo tutto faremmo il gioco dei terroristi, però non è facile

Si allontana l'ipotesi moschea a Firenze sud. La comunità islamica non è riuscita a vincere l'asta di acquisto del terreno agricolo compreso tra Viale Europa e viuzzo del Pozzetto, a ridosso del viadotto Marco Polo. Nella giornata di ieri c'è stata l'apertura delle buste presso lo studio del curatore fallimentare,. L'offerta più consistente non è stata quella della comunità islamica, che però avrà altri trenta gionri di tempo per rilanciare e proporre un'offerta più alta. E così, i sogni dei trentamila fedeli musulmani di Firenze, costretti da anni a pregare in garage e scantinati improvvisati, sembra sfumare a poco a poco. Una notizia ,quella del primo stop all'acquisto del terreno, che arriva a pochissime ore di distanza dall'ennesimo attentato di matrice islamica che ha colpito Berlino. E forse, temono i membri della comunità islamica, sono proprio i ripetuti attacchi terroristici a minare in qualche modo la possibilità di un confronto serio e pacifico sulla realizzazione della moschea a Firenze. Come più volte ha sostenuto l’imam di Firenze Izzeddin Elzir (e presidente Ucoii, l’Unione delle comunità islamiche italiane), sono proprio gli attentati in Europa ad accrescere l’islamofobia delle persone e della politica, una tensione che non consente un dibattito sereno anche sulla nascita della moschea, qui a Firenze come in altre città. Opinione simile a quella del sindaco Dario Nardella, che ieri ha confermato la volontà politica di realizzare la moschea a Firenze, con le condizioni note (a partire dalla trasparenza per i finanziamenti) pur senza nascondere le difficoltà dettate dalla contingenza internazionale: «Se fermassimo tutto, faremmo il gioco dei terroristi». Ma l’asta andata male, per la comunità islamica, complica la vicenda. «Non sarà facile» ha aggiunto Nardella. Lo stesso sindaco, nei mesi scorsi, si era espresso positivamente anche sull’eventuale nascita della moschea sul viale Europa. Il terreno in questione, su cui si trovano alcuni manufatti, partiva da un prezzo base di 424 mila euro, con offerta minima a 318 mila euro. Per la realizzazione della moschea, sarebbe però servito un ulteriore passaggio, quello del cambio di destinazione d’uso. Nelle prossime ore, la comunità islamica farà il punto sul primo round dell’asta pubblica. Domani è prevista un’assemblea tra i fedeli musulmani al centro di Borgo Allegri. Potrebbe essere deciso un rilancio dell’asta, ipotesi al momento piuttosto difficile visto Izzeddin Elzir, imam di Firenze e presidente Ucoii. A sinistra, la preghiera in Borgo Allegri che, spiegano dalla comunità musulmana, la cifra offerta dal vincitore provvisorio dell’asta è piuttosto consistente. Uno scenario che si ripete quasi identico: l’anno scorso sfumò, sempre all’asta, l’acquisto di un terreno al Varlungo, nell’ex deposito Ataf di via Fabrizio de Andrè, a pochi passi dall’Obihall. In quel caso, la comunità islamica offrì 500mila euro.
Jacopo Storni

Corriere Fiorentino 21.12.2016


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1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Sia ringraziato il cielo. Abbiamo schivato un proiettile. La gente non si rende conto che una moschea in viale Europa avrebbe significato una diminuzione del valore degli immobli del 30% nel raggio di un chilometro. Il degrado che c'è poi intorno a questi posti è enorme, inoltre allevare terroristi islamici a due passi da casa non avrebbe migliorato certamente la vivibilità del quartiere.

14:12  

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