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15 novembre 2010

I bimbi raccolgono le olive (tra i palazzi di Sorgane)

I bimbi raccolgono le olive (tra i palazzi di Sorgane)

Antonio guida le maestre e gli allievi della elementare Sandro Pertini nella raccolta delle olive. Dove? Nel parco di via Brenta di cui anche qualche abitante non conosce l'esistenza. Ecco la giornata dei bambini-agricoltori

Per andare «a fare le olive», non c'è bisogno di spingersi molto in là, nella campagna che circonda Firenze. A volte, basta rimanere nel proprio quartiere. Ad esempio, a Sorgane e a Firenze sud, dove più giardini e parchi nascondono, agli occhi di chi non li vede, gli ulivi piantati dieci anni fa e che producono le loro olive buone e sane quanto quelle di fuori città. La maggior parte di queste piante è in stato di abbandono, un abbandono mitigato dal lavoro di potatura semplice dei giardinieri comunali, dalle prestazioni occasionali dei volontari e, come questa mattina, dai bambini delle elementari.

E così la campagna che non ti aspetti è tra la collina e i palazzoni di Sorgane: «Sono tutte piante nuove, più o meno del 2001». Antonio, mentre guida le maestre e gli allievi della elementare Sandro Pertini nella raccolta delle olive, mostra loro anche gli aceri, tigli (ora senza foglie) e i lecci, cresciuti in città. La gente proprio non immagina che si possano raccogliere le olive in mezzo ai palazzi di Firenze? «O pochi o nessuno - risponde Antonio - Nel nostro quartiere i giardini con gli ulivi sono tanti, da via di Villa Magna a parco di Rusciano» A volere questi alberi fu l'amministrazione comunale di due giunte or sono, con l'idea di trasmettere dentro Firenze un po' della campagna e della memoria contadina che la circondano. Su iniziativa dell'assessorato all'ambiente e del Quartiere 3, i bambini del quartiere, che hanno risposto un con entusiasmo incredibile, vengono portati in questo periodo a raccogliere le olive in questi giardini, dove loro finora si sono sempre divertiti, senza far caso agli alberi, «e tanto meno noi genitori -come spiega la signora Tiziana». «In più c'è da dire che alla vegetazione nei giardini si associa l'estate e il riparo dal caldo -aggiunge Alessandro Scarselli del Circolo di Sorgane- alla fine conta di più la grande distesa di un platano».

Oltre a Comune, quartiere e Circolo, su questa operazione all'insegna del verde e, poi, della fettunta, c'è l'impronta degli Angeli del Bello, che hanno fornito pettorine, guanti e rastrelli. «Del resto - spiega Antonio - i giardinieri del Comune fanno una potatura a rotazione, a livello di verde, non di prodotto, perché naturalmente la potatura a livello di prodotto e non di sola bellezza è un'altra cosa». I bambini si gettano sulle olive ad un ritmo impressionante. Sovrastando con le proprie grida di divertimento i richiami degli adulti («Mattia!», «Lorenzo!», «Fate attenzione!»,), in un'ora e mezzo, a via Brenta, ne hanno tirate giù 60 chili. «Abbiamo voluto coinvolgerli in questa esperienza più che interessante», ricorda una delle maestre, Assunta Renna, che rivendica il lato meno noto di Sorgane: «Abbiamo dei giardini meravigliosi e degli spazi verdi molto ben curati». «I bambini si sono divertiti tantissimo - aggiunge- nessuno pensa all'ulivo, vengono in questo giardino, ma uno davvero non ci pensa». La sorpresa più forte è il contesto urbano in cui tutto ciò avviene: «è bellissimo questo parco, che francamente non conoscevo», fa sapere Simona, «abito a Ponte a Ema e proprio non sapevo che ci fossero gli ulivi». «Firenze è piena di queste cose, di questi luoghi che non dobbiamo dimenticare», commenta l'assessore Stefania Saccardi, «abbiamo detto che ogni fiorentino deve avere un giardino a 10 minuti da casa, e forse si sta scoprendo qualcosa di più di un semplice prato».

Marco Bazzichi
Corriere Fiorentino 15 novembre 2010

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