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10 ottobre 2005

Parcheggio? No grazie


Partenza a rilento per l'area di sosta di viale Europa

Parcheggio? No grazie

"Certo per ora non è stato un grande successo anche se due mesi sono pochi per dare un giudizio defi­nitivo ", riconosce il presidente del Quartiere 3 Andrea Ceccarelli. Dipenderà dall'Ataf o dal fatto che si trova posto in altre zone più vicine al centro o in piazza Francia, ma il rischio di un flop è reale

Nostro servizio

Durante la sua 'gestazione' edilizia il nuovo parcheggio scambiatore di viale Europa, nelle immediate vici­nanze del cimitero del Pino, era stato salutato come una possibile ancora di salvezza contro l'inquinamento di Firenze Sud, uno spazio a disposizio­ne di pendolari ed automobilisti di buona volontà intenzionati ad affidarsi al trasporto pubblico lasciando il loro mezzo fuori dalla città. Dopo l'inaugurazione ufficiale dello scorso 19 luglio purtroppo, nonostante il discre­to sforzo finanziario della Firenze Parcheggi - il progetto ha un costo complessivo che si aggira intomo ai 300mila euro - a tutt'oggi la nuova area di sosta tra Gavinana e Bagno a Ripoli ha sofferto del peggior male per uno spazio del genere, l'inutilizzo. C'è da aggiungere che i lavori di com­pletamento del parcheggio scambiato­re non sono ancora completati e l'area - di proprietà della Kuwait (Q8 ndS),che ha atti­vato una convenzione insieme a Firenze Parcheggi per realizzare una serie di servizi (tra cui un'officina ed un ristorante) più 220 posti auto - nel suo complesso offre un'inevitabile impressione di provvisorietà che certo influisce sulla sua fruizione da parte degli utenti. Abbiamo chiesto ad Andrea Ceccarelli, il presidente del Quartiere 3, la sua impressione su un progetto sul quale, inutile dirlo, l'Amministrazione puntava molto:
"Per quanto riguarda l'utilizzo del par­cheggio ad oggi non si può dire che sia stato un grande successo... Io credo che ci siano diverse cause, non parlo da tecnico ovviamente: da parte nostra come quartiere abbiamo cercato di fare arrivare i collegamenti Ataf nell'a­rea del parcheggio, in particolare la linea 33 in uscita da Firenze, che prima passava da via Ripoli ed ora da viale Europa, è stato un correttivo che Ataf ha attuato per aumentare il numero di linee che arrivano al parcheggio scambiatore. Avevamo chie­sto di fare arrivare anche la linea 8, ma per Ataf costituiva un aumento ecces­sivo dei costi. Alla base della filosofia dei parcheggi scambiatori" continua Ceccarelli "sta il fatto che gran parte della mobilità fiorentina è di tipo pen­dolare oppure appartiene al cosiddetto tipo erratico (le persone che girano in cerca di un posto): l'idea era di far lasciare l'auto privata in un luogo ai margini della città ben servito dai ser­vizi pubblici e magari facilitarne il percorso, e di qui la busvia, che nasce appunto per facilitare il parcheggio scambiatore. Il fatto è che, ad oggi l'i­dea pare non funzionare. Certo è un po' presto per giudicare: sono passati solo due mesi di cui uno da non con­siderare, trattandosi di agosto.
La questione è come mai non vengo­no utilizzati: prima di tutto vi sono elementi di contomo tra cui la provvi­sorietà, o forse il trasporto pubblico locale dovrebbe portarvi più linee -l'arrivo della linea 8 potrebbe dare una mano in questo senso -. Ho però l'im­pressione che i problemi siano altri: ad esempio molti pendolari trovano posto in zone più vicine al centro, o in zone direttamente servite dal trasporto pubblico locale a Gavinana, come piazza Francia. Sicuramente va consi­derata anche la scarsa abitudine.
Non credo" conclude Ceccarelli "che si tratti di un problema di tariffe, per­ché 2,5 euro al giorno comprensivo del biglietto Ataf di andata e ritomo è un prezzo competitivo, anche se si continua a trovare posto in altri luoghi gratuiti e, per dirla con Catalano, è meglio non spendere nulla che anche un solo euro... Sicuramente credo che l'efficacia della busvia sia propedeuti­ca ad un buon funzionamente del par­cheggio scambiatore: se so che lascio la macchina e ho collegamenti fre­quenti e veloci, il parcheggio dovreb­be essere utilizzzato. In ogni caso l'i­dea di privilegiare il trasporto pubbli­co e tenere lontano il più possibile il traffico dal centro oggi è una scelta obbligata, una necessità direi".

Macché n.7 ottobre 2005