A Sorgane c'è un parco comunale che non ha mai aperto al pubblico
A Sorgane c'è un parco comunale che non ha mai aperto al pubblico
MARZIO FATUCCHI
C'è un ettaro e mezzo di parco a Sorgane chiuso da quasi un anno. Per la verità, quel parco non ha mai aperto. Costruito dai privati come previsto nella convenzione del Piano Casa in viale Benedetto Croce, è stato acquisito al patrimonio comunale nel settembre del 2004. Un'area che sembrava pronta per essere utilizzata dagli abitanti della zona. Invece nulla. Il vialetto costruito con mattoni grìgi e rossi è rimasto inutilizzato, i cancelli sono serrati, anche se i ragazzi spesso li scavalcano per andare a giocare nel campetto di calcio che si trova vicino all'autostrada. Da allora, l'erba piantata è stata sostituita da arbusti spontanei. C'è di tutto, dalla ginestra all'edera che ha già aggredito il vialetto che, percorso fino in fondo, arriva a una rete abbattuta da una parte degli alberi, morti e caduti, del boschetto con cui si concluderebbe il parco. Inoltre, alcuni sembrano alberi nani, con un tronco cortissimo ed i rami che partono ad un metro di altezza. Forse, perché durante i lavori il tronco è stato sommerso dal materiale di risulta.
«E' una cosa che fa rabbia , — dice Simone Tinti, che insieme ad altri abitanti della zona ha più volte protestato per la mancata apertura del parco — ci siamo messi in contatto con il quartiere e gli enti competenti ma non ci hanno mai dato risposte. Addirittura l'ex presidente Matteuzzi ci rassicurò che da li a poco sarebbe stato aperto, ma praticamente non è stato fatto nulla. Mancano l'allestimento, le luci, i giochi per i bambini, le panchine». Tutte cose che erano previste nella convenzione firmata con i privati, ma che non hanno visto luce.
«Anche il presidente attuale, Andrea Ceccarelli, ci ha rassicurato, ma niente. Abbiamo provato anche con quello del consiglio comunale Eros Cruccolini» insiste Tinti.
«E' vero, ci sono stati ritardi — ammette Ceccarelli — la convenzione prevedeva che alla conclusione dell'intervento, la manutenzione del parco fosse fatta dalla cooperativa, assieme all'arredo. Nonostante il collaudo sia stata fatto ad agosto 2004, sono tutte cose non eseguite. A giorni inviterò la coop ad aprire il parco. Purtroppo, quando nelle convenzioni non si è precisi fino all'ultima virgola, problemi come questi scoppiano».
A scoppiare è però anche la protesta contro la decisione di abbattere 4 pini trentennali per l'ultimo palazzo da costruire. «Qui^la gente si arrabbia: oltre a non fare il parco, si tagliano anche i pini» dice Tinti. «Dobbiamo costruire 25 appartamenti per ospitare anziani, per farli probabilmente bisognerà abbattere due pini - ribatte Ceccarelli - Ma verranno piantate 23 nuovi alberi. A Firenze quando si abbatte una pianta è sempre un dramma, ma credo che in questo caso, per dare case agli anziani, ne valga la pena».
La Repubblica Firenze pag.IX 31.05.2005
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