div id="header">

31 maggio 2005

A Sorgane c'è un parco comunale che non ha mai aperto al pubblico

A Sorgane c'è un parco comunale che non ha mai aperto al pubblico

MARZIO FATUCCHI

C'è un ettaro e mezzo di parco a Sorgane chiuso da quasi un anno. Per la verità, quel parco non ha mai aperto. Costruito dai privati come previsto nella convenzione del Piano Casa in viale Benedetto Croce, è stato acquisito al patrimonio comu­nale nel settembre del 2004. Un'area che sembrava pronta per essere utilizzata dagli abitanti della zona. Invece nulla. Il vialetto costruito con mattoni grìgi e rossi è rimasto inutilizzato, i cancelli sono serrati, anche se i ragazzi spesso li scavalcano per andare a gioca­re nel campetto di calcio che si trova vicino all'autostrada. Da allora, l'erba piantata è stata sostituita da arbusti sponta­nei. C'è di tutto, dalla ginestra all'edera che ha già aggredito il vialetto che, percorso fino in fondo, arriva a una rete abbat­tuta da una parte degli alberi, morti e caduti, del boschetto con cui si concluderebbe il parco. Inoltre, alcuni sembrano alberi nani, con un tronco cortissimo ed i rami che parto­no ad un metro di altezza. For­se, perché durante i lavori il tronco è stato sommerso dal materiale di ri­sulta.
«E' una cosa che fa rabbia , — dice Simone Tinti, che insieme ad al­tri abitanti della zona ha più volte pro­testato per la mancata apertura del parco — ci siamo messi in contatto con il quar­tiere e gli enti competenti ma non ci hanno mai dato rispo­ste. Addirittura l'ex presidente Matteuzzi ci rassicurò che da li a poco sarebbe stato aperto, ma praticamente non è stato fatto nulla. Mancano l'allestimento, le luci, i giochi per i bambini, le panchine». Tutte cose che erano previste nella convenzione firmata con i pri­vati, ma che non hanno visto luce.
«Anche il presidente at­tuale, Andrea Ceccarelli, ci ha rassicurato, ma niente. Abbia­mo provato anche con quello del consiglio comunale Eros Cruccolini» insiste Tinti.
«E' vero, ci sono stati ritardi — ammette Ceccarelli — la convenzione prevedeva che alla conclusione dell'intervento, la manutenzione del parco fosse fatta dalla cooperativa, assieme all'arredo. No­nostante il collaudo sia stata fatto ad agosto 2004, sono tut­te cose non eseguite. A giorni inviterò la coop ad aprire il parco. Purtroppo, quando nel­le convenzioni non si è precisi fino all'ultima virgola, problemi come questi scoppiano».
A scoppiare è però anche la protesta contro la decisione di abbattere 4 pini trentennali per l'ultimo palazzo da co­struire. «Qui^la gente si arrab­bia: oltre a non fare il parco, si tagliano anche i pini» dice Tin­ti. «Dobbiamo costruire 25 ap­partamenti per ospitare anzia­ni, per farli probabilmente bi­sognerà abbattere due pini - ri­batte Ceccarelli - Ma verranno piantate 23 nuovi alberi. A Fi­renze quando si abbatte una pianta è sempre un dramma, ma credo che in questo caso, per dare case agli anziani, ne valga la pena».

La Repubblica Firenze pag.IX 31.05.2005