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18 dicembre 2017

Sono un terrorista islamico Tunisino espulso dall'Italia Era residente a Firenze, finì anche nell'inchiesta del 2004 che investì la moschea e l’imam di Sorgane

Sono un terrorista islamico
Tunisino espulso dall'Italia
Era residente a Firenze,  finì anche nell'inchiesta del 2004

FU, NEL 2004, uno dei protagonisti dell’inchiesta Shahid, che in arabo significa martire, il tunisino appena espulso dall’Italia per motivi di sicurezza nazionale.

Oggi ha 47 anni, ma tredici anni fa finì prepotentemente l’inchiesta che investì la moschea e l’imam di Sorgane. Non una figura di spicco, ma un elemento all’epoca ritenuto «organico» al gruppo in cui la procura di Firenze era convinta stessero crescendo dei kamikaze pronti al sacrificio. Shahid, appunto.
E’ stato detenuto per altri reati nel carcere di Sollicciano, fino allo scorso 12 novembre. Anche se si trovava in carcere per reati «comuni», il suo nome stava comunque in quella lista. Dunque oggetto di monitoraggio di primo livello.
Anche in carcere, infatti, oltre ad avere sempre tenuto comportamenti aggressivi verso gli altri detenuti, gli piaceva chiamarsi e farsi chiamare «terrorista». Il dodici novembre scorso ha finito di scontare la sua pena. Ma non ha toccato nemmeno per un attimo il suolo di Firenze, la città dove era residente prima di finire dentro. Ma è stato immediatamente caricato dalla digos su un mezzo diretto al centro per rimpatri “Brunelleschi” di Torino. Da Genova, poi, è stato fatto salire su una nave diretta in Tunisia. «Motivi di sicurezza nazionale», dice il Viminale. E’ il 102esimo provvedimento di questo tipo (espulsioni con accompagnamento) nel corso del 2017. Sono invece 234 le espulsioni eseguite dal primo gennaio del 2015 ad oggi riguardanti soggetti che gravitano negli ambienti dell’estremismo religioso.
E quelle pagine di intercettazioni che restano come un marchio indelebile sulla pelle del tunisino, non erano per niente rassicuranti.
Tipo questa inneggiante alla Jihad, la guerra santa.
 «Sceicco; quando penso a questa strada; non credere che io non abbia pensato a una alternativa; ma anche se questultima la lastricassero con tutto loro di questo mondo; io non avrei dubbi! Non posso scegliere che la prima; non la cambierei con nientaltro; non riesco a pensare a nientaltro e su questo rimango sveglio tutta la notte... Mi sembra un progetto universale; grandissimo! Dio mio! Poi; non è una cosa che uno dice ti è stata ordinata; è il mio spirito che è così; quindi è una scelta».
ste.bro.

La Nazione Firenze 18.12.2017 pag.1

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