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01 settembre 2006

La fine del cantiere infinito?

Dopo alcuni mesi abbiamo ricevuto risposta alla nostra richiesta di informazioni del 15 maggio 2006 sul cantiere infinito in Via Isonzo.

In data 6 luglio 2006, nelle more della stipula del nuovo contratto, il Direttore dei lavori incaricato ha provveduto alla formale consegna dei lavori al nuovo affidatario.

Il termine contrattuale per l’ultimazione dei lavori è stabilito in 770 giorni dalla data di consegna, quindi nell’estate del 2008.


Eccone ampi stralci

... innanzitutto mi scuso per il ritardo con cui rispondo alla sua e-mail relativa ai tempi di realizzazione dell’edificio di edilizia residenziale pubblica in località Sorgane, ma al momenti in cui lei si è cortesemente rivolto al nostro ufficio la situazione era ancora in corso di definizione, per cui ho preferito attendere per poterle fornire informazioni più precise.

L’intervento, che si inserisce in un insediamento residenziale privato, è stato finanziato dalla Regione Toscana con deliberazioni di Giunta n. 1211/2000, n. 324/2003 e n. 960/2003; per la sua realizzazione è stata necessaria l’approvazione di una variante urbanistica, intervenuta nel febbraio del 2003.

Come lei ha ben ricordato, l’approvazione del progetto esecutivo da parte della Giunta municipale è avvenuta il 5 agosto 2003 (deliberazione n. 689); una serie di motivi, inerenti soprattutto la necessità di chiarire alcuni aspetti del quadro economico di spesa con l’Ente finanziatore, hanno fatto sì che l’asta pubblica per l’aggiudicazione dei lavori sia stata effettuata a quasi un anno di distanza, il 29 giugno 2004. I lavori sono stati aggiudicati – con determinazione dirigenziale n. 6431 del 5 luglio 2004 – all’impresa Graziano Costruzioni di Roma in associazione temporanea con la ditta individuale Bombaci.

La consegna dei lavori all’appaltatore è avvenuta in tempi rapidi – il 12 luglio 2004 – ma già nella fase di allestimento del cantiere e di inizio effettivo dei lavori stessi l’impresa ha palesato difficoltà, dovute almeno in parte a problemi contingenti, quali la necessità di prevedere un diverso sistema di scavo con il ricorso a micropali e di realizzare soluzioni alternative per la tutela delle alberature esistenti. Tali situazioni hanno reso necessaria l’approvazione di due varianti in corso d’opera, che hanno comportato un allungamento dei tempi per l’esecuzione dei lavori; inoltre, hanno giustificato due sospensioni parziali dei lavori (la prima dal 2 maggio al 6 giugno 2005 e la seconda dal 5 agosto 2005 al 6 luglio 2006).

Di fatto, però, l’Impresa aggiudicataria non ha dato esecuzione alle lavorazioni escluse dalle sospensioni parziali, sollevando riserve ritenute pretestuose e manifestamente infondate e pertanto respinte dall’Amministrazione comunale.

Comunque l’Impresa in data 8 maggio 2006 ha inoltrato al Comune una richiesta di rescissione del contratto ai sensi dell’art. 20, comma 4, del D.M. n. 145/2000, secondo il quale qualora la sospensione, o le sospensioni se più di una, durino per un periodo di tempo superiore ad un quarto della durata complessiva prevista per l'esecuzione dei lavori stessi, o comunque quando superino sei mesi complessivi, l'appaltatore può richiedere lo scioglimento del contratto senza indennità.

Dopo aver valutato la questione, e soprattutto aver accertato che non si venivano a determinare maggiori oneri di appalto (vista l’irrilevanza della differenza tra i ribassi offerti dalla prima e dalla seconda classificata), l’Amministrazione ha accolto tale richiesta con deliberazione n. 252 del 16 maggio 2005. A seguito della rescissione, è stato possibile affidare i lavori all’impresa che era risultata la seconda classificata nell’asta pubblica a suo tempo esperita, cioè la CO.GE.MER di Roma. L’affidamento è stato disposto con determinazione dirigenziale n. 5675 del 16 giugno 2006...

Con i più distinti saluti

Il Direttore Ufficio Edilizia Residenziale Pubblica

arch.
21 agosto 2006

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