Sorgane, raccolte 1000 firme «Noi, residenti nel cantiere»
Sorgane, raccolte 1000 firme «Noi, residenti nel cantiere»
I cittadini insorgono contro le nuove costruzioni e aspettano ancora la realizzazione di un parco
FRANCESCO BARILE
II cemento avanza, cadono gli alberi e i cittadini di Sorgane sono davvero esasperati da una situazione che si protrae da lungo tempo e che sta riducendo il loro quartiere in un dormitorio. E' stata presentata lo scorso lunedì una raccolta di ben 1013 firme con la quale i residenti della zona hanno manifestato al Quartiere 3 e agli assessorati all'urbanistica e all'ambiente la loro disapprovazione per l'imminente realizzazione di tre nuove palazzine, previste in un fazzoletto di terra tra via Isonzo e via Croce. Si tratta di edifici di 4 e 5 piani, ripartiti in 25 minialloggi per anziani e 250 mq destinati ad attività sociali, che sorgeranno in un piccolo spazio prospiciente la strada, a ridosso di un altro stabile privato in fase di completamento. A scatenare la protesta è stata la notizia dell'abbattimento di cinque alberi, quattro pini e un ulivo antico, unita alla rabbia per la mancata apertura del vicino parco e all'incessante sfruttamento territoriale cui la zona in questione è sottoposta. «Viviamo in un cantiere perenne - lamenta Fiammetta Colomo, residente in zona - fino a pochi anni fa le nostre finestre affacciavano su un bei prato verde, oggi non vediamo che il grigiore di enormi palazzi». «Non ci opponiamo affatto all'edificazione di una struttura per anziani - dichiara Luigi Merlini, coordinatore del comitato che ha raccolto le firme - riteniamo indispensabile la realizzazione di strutture socialmente utili, ma è giusto che questa venga disposta in un'area più adatta, in cui abbia un minor impatto ambientale e non crei disagi ai cittadini. L'abbattimento degli alberi - prosegue - si aggiunge al diffuso malumore per il vicino spazio verde che ci fu garantito dal Comune e che stiamo ancora aspettando». Proprio alle spalle dell'area "incriminata", si stende infatti un vasto campo recintato che fu affidato anni fa alla Cooperativa Unica per la realizzazione di un grande parco attrezzato, che compensasse la privazione di aree verdi per la costruzione di nuovi edifici. In tutto questo tempo i cittadini hanno assistito ad un'estenuante partita tra l'amministrazione e la cooperativa, vedendo sprofondare di giorno in giorno il loro giardino in uno stato di totale degrado. «Quanto indicato nella convenzione in questione non lascia spazio a dubbi - afferma Andrea Ceccarelli, presidente del Quartiere 3 - la pulizia e la manutenzione dell'area destinata a verde pubblico spetta alla Cooperativa, prima che se ne faccia carico il Comune per portare a termine i lavori a consegnarla ai cittadini: tutto quello che possiamo fare noi è fornirci di strumenti legali per sollecitare la società e velocizzare i tempi. Non ha senso opporsi alla costruzione di alloggi per anziani adducendo come motivazione l'abbattimento di due o quattro pini, peraltro non autoctoni, che sarà subito compensato con 1' impianto di 23 nuovi alberi». Intanto a Sorgane gli edifici aumentano e l'erba dell'agognato giardino cresce a dismisura.
Metropoli Firenze 3 giugno 2005
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