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25 gennaio 2019

Tensione alla foresteria Pertini a Sorgane

Pomeriggio di tensione
E alla Foresteria Pertini le famiglie non vogliono essere separate

Luca Serranò

Ore di trattativa col Comune Circa 80 stranieri dovevano lasciare la struttura perché erano finiti i tempi del programma di accoglienza
Momenti di tensione ieri mattina alla foresteria Pertini a Sorgane, una delle strutture destinate da Palazzo Vecchio alle attività di accoglienza e assistenza, per la protesta di 80 migranti per i quali erano scaduti i termini di permanenza ( 90 giorni) nel centro. Tutto è nato quando personale del Comune si è presentato nella struttura per comunicare la fine del programma di assistenza, e proporre altre sistemazioni solo per donne e bambini e in generale per le situazioni di “particolare fragilità”. Nel giro di pochi minuti diverse decine di persone si sono riversate in strada per contestare le condizioni del trasferimento: la trattativa è andata avanti fino a sera, poi una parte degli ospiti del centro ha accettato l’offerta mentre altri sono rimasti nella struttura in attesa di altre proposte. «L’amministrazione continua a trascurare chi ha più bisogno — attacca una portavoce di Lotta per la casa, presente alla protesta insieme con altri militanti del Movimento — hanno offerto assistenza solo alle donne con bambini, col rischio di dividere interi nuclei familiari e di separare padri da mogli e figli». Secondo quanto riferito dal Movimento, i migranti provengono dalla maxi occupazione ( in tutto quasi 200 persone) della ex sede dell’agenzia delle entrate in via Panciatichi, sgomberata dalla polizia lo scorso 24 ottobre sulla base di un decreto di sequestro preventivo emesso dall’autorità giudiziaria. In 80, molti dei quali nordafricani, furono trasferiti alla Pertini con un programma della durata di 3 mesi, ad altri invece non fu riconosciuto uno stato di necessità tale da meritare l’ingresso nei circuiti assistenziali. Ieri mattina, alla scadenza dei termini, personale del Comune si è presentato sul posto insieme con la polizia. Ancora una volta sono iniziate trattative e valutazioni per valutare le varie posizioni e individuare quelle meritevoli di tutela: « Di fronte ai casi più delicati non ci siamo mai tirati indietro, anche questa volta abbiamo già provveduto ad assicurare un altro alloggio temporaneo a diverse persone — commenta l’assessora al welfare, Sara Funaro — si sta ancora lavorando per le altre posizioni ma sia chiaro che chi è autonomo non può avere pretese. Abbiamo sentito chiedere case popolari, ma per quelle occorre essere in graduatoria: i percorsi straordinari devono rimanere tali » . Già domani è previsto un nuovo incontro per fare il punto della situazione. Secondo quanto emerso, l’obiettivo di Palazzo Vecchio sarebbe quello di impiegare i posti resi disponibili alla Pertini per l’emergenza freddo.

La Repubbblica Firenze 25.01.2019

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