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08 agosto 2018

Dalle Piagge a Sorgane: Perdere. E perderemo

Sorgane è solo un'espressione geografica?

Il  Piano periferie l'arma segreta per vincere le elezioni amministrative 2019?

Qualche panchina, due alberi e i giochini per bambini, se pensiamo solo allo scempio del trasporto pubblico per favorire le zecche di Bagno a Ripoli, sono una presa in giro.



Le proposte del Comune di Firenze e i relativi studi di fattibilità (DPCM del 25 maggio 2016) erano stati approvati con la deliberazione 2016/G/00370 : ne avevamo parlato nel post Bando riqualificazione periferie: gli interventi a Sorgane del 19 settembre 2016.

CRONACA 
La denuncia 
Allarme di Nardella “Il governo toglie 18 milioni al nostro piano periferie” 

Infuriato per un emendamento sugli investimenti, che però è stato votato anche dal Pd 

Rivolta contro i tagli al piano periferie. Il Senato approva due giorni fa il decreto mille proroghe e ieri tra i sindaci toscani esplode la protesta per la scoperta di un emendamento che paralizzerebbe decine di milioni di euro di investimenti sulle opere pubbliche già appaltati, progettati e in parte persino realizzati: « Ci bloccano 18 milioni di euro» tuonano da Palazzo Vecchio citando decine di progetti già avviati dalle Piagge a Sorgane, soprattutto strade e marciapiedi ma pure telecamere di sicurezza. « Questo governo vuole uccidere le periferie delle nostre città! Con il milleproroghe al Senato bloccano 3,8 miliardi di euro attivati dal pianoperiferie stracciando impegni già firmati. È inaccettabile! Lotteremo con gli altri sindaci per avere ciò che spetta ai nostri cittadini » scrive su Twitter il sindaco di Firenze Dario Nardella. E l’assessore al bilancio Lorenzo Perra è persino più infuriato: « Più che uno stop qui ci si apre un buco per tutto quello che abbiamo già speso » tuona. « Per noi quel piano vale 36 milioni » aggiungono dalla Città metropolitana ricordando che il grosso delle opere che ora rischiano lo stop sono sulle scuole ma anche sulle zone fluviali. Per tutta la Toscana si parla di oltre 300 milioni che rischiano il blocco. E la protesta deflagra. Per di più con un enorme pasticcio in casa Pd: a votare l’emendamento “ incriminato” al Senato sono stati anche i membri del Pd. Perchè? Sostengono i senatori toscani dem di aver detto di sì ad un emendamento che dà più soldi ai Comuni, 140 milioni in più, senza toglierli al piano periferie. Secondo l’interpetazione data dai senatori Pd « i bandi per le periferie con progetti esecutivi approvati e con risorse stanziate non hanno problemi » , « i bandi con progetto esecutivo ancora non approvato conservano l’efficacia fino al 2020 e nel frattempo le risorse non assegnate sono attribuite al Fondo investimenti per investimenti nelle città metropolitane. Dato che le convenzioni restano efficaci fino al 2020, il governo dovrà comunque adempiere entro quella data agli accordi sottoscritti con i Comuni. Se non lo farà, l’intervento non si configura più come un differimento della ripartizione delle risorse spettanti ai bandi periferie dettato da esigenze di sistemazione dei medesimi, ma come una vera e propria sottrazione di risorse a tali finalità » . Proprio quel che teme fin da ora l’Anci. E che ieri temevano pure i deputati del Pd, evidentemente poco rassicurati dai colleghi senatori del loro stesso partito: « Questo stop ai soldi per le periferie è uno schiaffo ai cittadini » . Anche i sindaci di centrodestra sono preoccupati: « Se ci rimandano i fondi di due anni come minimo siamo rovinati. Se non possiamo contare sono 18 milioni di euro che escono dal nostro bilancio» si allarma il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli. Il decreto milleproroghe non è ancora definitivo: dovrà ora tornare alla Camera in settembre per la seconda lettura e l’ok finale. – e.f.

La Repubblica Firenze  8 agosto 2018



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