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17 ottobre 2014

Ataf, autista colpito al volto con un pugno al capolinea di Sorgane


Ataf, autista colpito al volto con un pugno
«Aggressioni e insulti continui, ora basta»

Lo sfogo di Andrea: «Ero fermo al capolinea. Così non si può lavorare»

«Aggressioni verbali e a volte anche fisiche. Ormai sono all'ordine del giorno, purtroppo. Per due motivi, credo: la crisi, che moltiplica le difficoltà e i problemi e rende più irascibili le persone, e il pessimo servizio di trasporto pubblico. Non si può aspettare mezz'ora un autobus alla fermata, è inaccettabile». A parlare è Andrea Conte, autista di Ataf Gestioni da 12 anni. Mercoledì pomeriggio, verso le 17.30, al capolinea del 23a, in via del Tagliamento, a Sorgane, si è preso un cazzotto da un ragazzo, presumibilmente italiano, con una stella tatuata sul collo, che poi si è dato alla fuga. Risultato? Cinque giorni di prognosi per l'autista. «Per fortuna sono ben piazzato. Non voglio immaginare se ci fosse stata una donna, al posto mio», racconta la vittima dell'aggressione. «Ero fermo al capolinea. Mi si avvicina questo ragazzo che chiede quando riparto. Gli rispondo: quattro minuti. Mi manda a quel paese. Io scendo, mi sposto per far salire a bordo una signora anziana e lui mi sferra un cazzotto in un occhio». «E' la prima volta che mi capita, ma solo perché ai continui insulti verbali faccio orecchie da mercante. Altrimenti di ceffoni ne avrei presi molti di più», sottolinea. C'è anche a chi è accaduto più di una volta, come un'autista (donna) che è stata aggredita due volte in sei mesi. «Ma non possiamo andare avanti così, è inaccettabile», sbotta Conte. «Le condizioni di lavoro sono peggiorate e lo stesso il servizio agli utenti. Hanno ragione le persone ad arrabbiarsi. Nei giorni feriali i ritardi sono continui e sarà sempre peggio. Non voglio pensare a quando si entrerà nel vivo con i cantieri della tramvia». «Nei festivi, poi, l'attesa alle fermate è snervante: il 28 passa ogni 45 minuti e di 22 ne girano due soli», conclude l'autista aggredito. In attesa di un servizio migliore, un modo per ridurre le aggressioni ci sarebbe. Da tanto i lavoratori di Ataf chiedono le telecamere a bordo, che potrebbero fare da deterrente, oltre che aiutare a individuare l'aggressore. Nei mezzi nuovi di Ataf Gestioni sono già montate, ma non sono attive perché manca l'accordo con i sindacati. Nel frattempo, l'azienda sta dismettendo le Kolimat, le telecamere poste sul parabrezza dell'autobus che servono a registrare i sinistri. L'11 ottobre la Faisa Cisal aveva proclamato uno sciopero nel pomeriggio proprio per protestare contro il peggioramento delle condizioni di lavoro degli autisti e del servizio agli utenti di Ataf Gestioni. «Da maggio aveva detto anche Nannini, coordinatore della Rsu continuano a saltare le corse per mancanza di vetture. Una situazione che fa imbestialire gli utenti e che noi abbiamo denunciato più volte all'azienda e alle istituzioni».

mo.pi.

La Nazione Firenze 17.10.2014

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