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09 febbraio 2007

Iniziato il processo alla "cellula di Sorgane"

Alla sbarra i sette immigrati accusati di terrorismo internazionale
Bombe e proclami in video processo alla "cellula di Sorgane"
In aula i dvd sequestrati agli imputati

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IL FILMATO si apre con una ter­rificante esplosione.Poi com­paiono due martiri con i mitra in spalla e le fasce verdi attorno al­la fronte. Canti di guerra. Un eli­cottero. Un'altra esplosione. Vittime, Funerali. Bandiere ver­di. Proclami. E' il primo dei video che ieri (6 febbario 2007 ndS) la corte d'assise di Firenze ha cominciato ad esaminare.
E' stato sequestrato a uno dei sette giovani immigrati norda­fricani accusati di terrorismo internazionale: la cosiddetta cel­lula di Sorgane. Muratori, im­bianchini, studenti. Cinque di loro furono arrestati il 9 maggio 2004 e sono ri­masti in carce­re per un anno. Tre, sostiene la procura, erano pronti a morire da martiri In Iraq. Mentre erano in carcere scrissero che "l'Islam è una religione che non si propone la violenza e gli atti barbarici e condannarono l'atroce strage dei bambini di Beslan e il rapi­mento delle due Simone.
Dopo la scarcerazione non sono fuggiti e oggi seguono il processo.
Nelle loro case e nei loro computer gli investigatori della Digos trovarono molto materiale riferibile all'estremismo islamico. Materiale propagandistico per propugnare la guerra santa contro gli infedeli. Sette ore complessive di immagini. La corte di assise ha deciso di vederle tutte. E' un impresa impervia, dato che i video sono in arabo e la traduzione e le spiegazioni sono previste solo a fine proiezione.
Alcuni filmati mostrano Osama Bin Laden e il suo braccio destro Al Zawahiri. Sullo sfondo, immagini delle Torri gemelle fumanti, degli attentati al cacciatorpediniere Usa Cole e alle ambasciate americane in Kenia e in Tanzania: attentati pianificati da quell' Abu hasf al Masri cui è intitolata la brigata che hia riven­dicato le stragi di Madrid (2004) e di Londra (2005). In uno dei vi­deo sono stale riversate le im­magini, mai trasmesse dalle tv, dell'attentato del 12 maggio 2003 in un complesso residen­ziale abitato da statunitensi e da occidentali in Arabia Saudita. I morti furono 35, i feriti oltre 200. Ci sono immagini di guerriglieri in addestramento. Sono vestiti di nero e armati di mitra. Fanno le flessioni, strisciano, sparano, pregano, lanciano proclami. Poi uno legge un interminabile proclama. E' un aspiran­te martire che chiede a Dio di esaudire il suo desiderio di immolarsi per la guerra santa. I martiri si alternano ai predica­tori e alle immagini di esplosioni e di stragi. La colonna sonora è formata da canti di guerra e da preghiere, intercalate dalle vi­branti esortazioni dei vari imam e sceicchi. E a un certo punto la voce che urla in arabo sembra familiare. Grida e inveisce con la stessa violenza con cui Adolfi Hitler fanatizzava le folle. Ci si chiede: queste urla e queste im­precazioni hanno avuto lo stes­so effetto sui giovani immigrati accusati di terrorismo? Li hanno veramente trasformati in terroristi? La domanda per ora rima­ne irrisolta.

La Repubblica Firenze 07.02.2007 pag.VII

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